
Santiago de Sousa Mancini
"Coloro che amiamo e che abbiamo perduto non sono più lì dove erano ma sono ovunque noi siamo."
“La morte è solo un passaggio. Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.”
Sant'Agostino
Trieste (IT), 27.09.2005 -- Lugano (CH), 15.02.2025
Amato ancora prima della nascita, voluto e aspettato con vero amore, partorito con immensa gioia all'alba di un nuovo giorno.
Santiago era uno spirito antico che ci ha regato momento unici e indimenticabili, ci ha regalato una saggezza immensa, venuta da altri mondi, ci ha lasciato un'immenso dolore e un vuoto profondo, che solo la fede, la spiritualità e il Vero amore, incondizionato, potranno colmare, piano piano.
Una vita non deve per forza essere lunga per essere valida, intensa e fruttifera.
Io sono profondamente grata a mio figlio per tutto quello che mi ha insegnato, una ricchezza infinita che porterò sempre con me, sono grata per tutti i momenti che abbiamo trascorso assieme su questo incredibile pianeta, vivo ma impermanente. Sento la sua presenza nella mia vita di ogni giorno, lo sento vivo in ogni cosa che faccio, ovunque vado, e sono molto sicura che ci ritroveremo anche nel mondo spirituale, quando arriverà il momento. La morte per me è diventata ancora di più un passaggio facile e benvoluto, e voglio essere pronta, quando l'universo cosi lo deciderà, a riabbracciare mio figlio con gioia e gratitudine.
Nel frattempo tutto ciò che faro' lo faro' anche per te e con te: i viaggi, i pasti, il lavoro, gli ideali che porterò nel mondo sono permeati anche da quello che ho imparato come tua madre, dalla tua gioia, saggezza, sensibilità, e dai tuoi preziosi insegnamenti.
Nessuno lascierà questa Terra con vita e nessuno sa quando sarà il suo ultimo giorno.
Imparare a vivere ogni giorno come se fosse l'ultimo è la vera saggezza in azione.
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"Le cose passano, la vita scorre come il filo di un gomitolo. Tu potrai ricordarmi, trovando la forza per ridere come io facevo da bambino, dopo aver sbucciato il ginocchio, continuando a correre col ginocchio sbucciato, sul cammino giusto, il cammino che scrivi a ogni passo che avanza, finché hai la forza per muoverti e per vivere.
La mia decisione non è colpa tua, tu puoi vivere finché vuoi, ti do’ il pieno permesso, e sopratutto te lo auguro. Vivi per me se vuoi, finché non avrai le ali per volare via, via da questo mondo, ma eternamente al posto giusto.
Prendi e tieni stretta questa gioia che ti ho lasciato qui, usala come una fiaccola, per trovare la tua, per trovare la tua via, con la forza che sempre hai avuto nel tuo profondo, usala per spogliarti e correre libera.
Um obrigado eterno por tudo o que fizeste, por tudo o que me deste, e por tudo aquilo que és."
Santiago (tratta da "lettera alla mamma)

Maria Chiara
MIO FRATELLO
Lui è stato la persona a cui mi sono sempre rivolta nei momenti di difficoltà, colui che sapeva come farmi sentire al sicuro, come risolvere ogni problema, grande o piccolo che fosse. Ogni volta che la vita mi metteva alla prova, c'era sempre lui, pronto a tendermi la mano, a rassicurarmi. Oggi, però, mi ritrovo a dover affrontare la sfida più grande della mia vita e me l’ha data proprio lui. Così come sempre, io ci proverò dato che non c’è un giusto o sbagliato.
Santi, fratello mio, mio migliore amico, il Buddha, come piace a me chiamarti; mi vengono le lacrime agli a occhi a scrivere queste parole.
Non ci scriviamo molto spesso, anzi quasi mai, usiamo piuttosto parlare faccia a faccia a tavola o sdraiati nel letto prima di addormentarci. Non mi hai scritto molto, ma le tue parole sono incise in me e le porterò con me per sempre.
Ti voglio un bene dell’anima che forse non ho mai dimostrato abbastanza e purtroppo non ho più l’opportunità di farlo.
Eri il mio migliore amico, il mio compagno di avventure e ancora lo sei.
Sei il mio idolo. Un ragazzo bellissimo fuori e dentro con delle idee sorprendenti che ammiro molto. La tua visione del mondo è unica e a me piace tantissimo.
Ho passato tutta la vita con te e non dimenticherò mai i nostri abbracci, le nostre litigate, le nostre risate. Giocavamo tanto in giardino e ci divertivamo un mondo. Sei la mia salvezza, la mia roccia, da te prendo ispirazione per la mia vita di tutti i giorni.
Che bello quando mi portavi a spasso dicendo che ero tua figlia. O quando eri felicissimo nel sapere che ero nata e quando ti hanno detto che mi sarei chiamata Maria Chiara tu hai detto “ma io volevo chiamarla Bella”, come quella tua bambola.
E ora mi ritrovo qui a scrivere ascoltando la tua playlist che mi riporterà a quei momenti in cui chiuso in camera ascoltavi la tua musica sulla cassa con il volume al massimo.
I momenti più belli della mia vita li ho passati con te, condividevo tanti tuoi pensieri e passioni, volevo tanto suonare una canzone al piano con te.
Io con le tue canzoni alla chitarra mi addormento ogni sera e mi fanno dormire meglio.
Ora devo decidere che liceo fare e ho tanto bisogno che ci sia tu ad aiutarmi. Ti sarebbe piaciuto fare il liceo a mendrisio e ti sei informato per me, ti ringrazio con il cuore. Non ti piace studiare eppure mi aiuti sempre a farlo.
Ascoltare i vecchi pezzi musicali dei trapper italiani ci piace tanto, è un momento di sfogo, e anche una scusa per non tornare a studiare. Che belle quelle sere in cui siamo io e te in salotto a fare gli stupidi, a ballare, a parlare!
Mi racconti dei tuoi figli che vorrai avere e di come li educherai, liberi di essere chi vogliono, di mangiare come vogliono e di avere la loro privacy e diritti. Dicevi: “se avrò dei figli non li obbligherò mai a fare qualcosa che non vogliono”.
Ci mettevamo sul letto da piccoli e facevamo la lotta, ti piaceva tanto, tanto che ora ogni tanto la facciamo in salotto finché non arriva la mamma a dirci di andare a dormire. Quando da piccoli dormivamo assieme nel letto a castello, avevi appeso il tuo piumino alle scale del letto e insieme ci eravamo entrati dentro. Poi ci hanno dato le camere separate ma collegate dal balcone e ci facevamo sempre gli scherzi dalla finestra o io venivo ad ascoltarti suonare il violoncello.
Nei viaggi, meno male che c’eri tu, sennò mi annoierei tanto a seguire mamma e papà da sola, quando ci sei tu almeno ci annoiamo in due.
Agli scout sei sempre stato il mio esempio, mi dicono sempre che sei stato il CP migliore, che sapevi guidare il gruppo e che vincevi sempre. Infatti ti ho chiesto di insegnarmi a fare le schede attività, ad organizzare un’ attività, vengo sempre da te per sapere se quello che sto facendo sia giusto.
Ultimamente mi hai chiesto di andare a fare colonia con te e mi hai mostrato le foto di ognuno dei pazienti.
Metti sempre al primo posto gli altri e aiuti chi ha più bisogno. Si capisce anche dal ragazzo dei Primi di Dengo, gli eri tanto vicino, dai lupetti che ti salutano tanto, mi hanno detto ti dirtelo e i castorini a cui volevi tanto bene!
Le tue idee politiche erano la cosa più belle della giornata da ascoltare . Volevi una parità di genere, volevi libertà, volevi volare libero. Sei tu troppo per questo mondo. Non siamo ancora pronti ad avere una persona fantastica come te qui con noi.
Ed è ora che mi rendo davvero conto del bene che ti voglio e che tutti ti vogliamo!
Mi piacerebbe avere spiegazioni ma tu sei fatto così ci hai lasciato alla sprovvista.
Ah ragazzo intelligente che non accetta questa società malata...
Sei forte e pieno di progetti. Perché???? Non saprò mai cosa ti passa per la testa. Per noi sei al di sopra di tutti e non tutti se ne sono resi conto.
Soffri e lo nascondi, come biasimarti. Tu pensi tanto, tanto che alla fine non riesci a dire tutto. Tu chiedi sempre, i dubbi, le perplessità, vuoi sempre sapere la verità su come stanno le cose, anche cose che non hanno una risposta. E quando mi racconti come funziona il mondo io ti ascolto con ammirazione. Perché hai una visione tutta tua immensa ed inimmaginabile. Perché anche se magari la risposta non la sai, dai la tua visione dei fatti ed è quello che conta e quello che interessa a me.
A tavola ci sono spesso discussioni accese, ma io e te siamo sempre dalla stessa parte, io difendo te e tu difendi me, siamo io e te contro mamma e papà. Anche perché io da sola non riuscirei a ribattere tutto, non avrei le parole giuste e non capirei metà delle cose, per questo ci sei sempre tu ad intervenire e a darmi ragione.
La tua musica è tutto per me, l’arte, le tue risate e tuoi sorrisi che spesso non riuscivi a fare bene quando ti venivano chiesti.
Il tuo stile, tuo e solamente tuo, quante persone lo ammirano, un ragazzo che va in giro mostrando a pieno la sua personalità. Pieno di colori e gioia, tu lotti per la pace nel mondo. Ti sei pure messo a creare collane e braccialetti, al compleanno me ne hai regalato uno bellissimo. Fosse per te andresti in giro scalzo, perfino nudo, mangeresti con le mani, per terra e vivresti in un bosco.
Da una parte non te ne fregava nulla di quello che pensano gli altri. E poi ogni volta dobbiamo spiegare alla mamma e papà il significato del nostro slang. In città ti dobbiamo sempre aspettare oppure ti perdiamo perché tu ti fermi ad ammirare l’arte e a fotografarla. Poi magari mi giro e tu sei dietro di me pronto a scattarmi una foto.
In quanti ti vogliamo bene, vogliamo bene al ragazzo gentile con tutti che vuole bene a tutti, che cura ogni cosa che fa! In barca sei sempre stato bravo e facevi tante di quelle pazzie: una tua specialità era la cucina e mi piace tantissimo indovinare le cose strane che metti nel cibo! Un altra specialità invece è quella di arrivare in ritardo, ti piace non sapere che ora è e alla fermata del bus ci arrivi 5 minuti dopo, tanto puoi prendere il prossimo, dicendo “povero povero me, arriverò in ritardo.”
Per alcune mie amiche sei una persona eccezionale che cambierà il mondo. Quei tuoi bellissimi piercing che la mamma non voleva ti facessi. E i miei pantaloni che hai strappato, li hai ricuciti a mano e mi hai chiesto scusa, ti perdono! Tu mi dai sempre i tuoi vestiti, le tue cose, senza problemi, perché vuoi che tutti stiano bene.
Io non lo sapevo che già ci avevi pensato e probabilmente è perché così tu volevi, purtroppo devo accettarlo malgrado tutto il bene che ti voglia. Io non ti ho mai obbligato a nulla, mai trattenuto, e mai lo farò.
Ma ora la matematica chi me la spiega, a chi insegno le mosse ti taekwondo, chi mi difenderà da mamma e papà, non lo so. So solo che è stato bello poterlo fare con te.
Va tutto così bene eppure tu soffri…Suona la tua chitarra per sempre Santi e viaggia perché ovunque vuoi andare puoi farlo.❤️
“Perdido en el corazón de la grande Babylon.”
Rita
Ciao Santy,
Come stai? Spero che tu stia meglio di me in questo momento.
So che facevi fatica a sentirti amato, ma guarda qui quanta gente è venuta solo per te…
Da quando non ci sei mi fa male tutto quanto. Mi fa male svegliarmi, respirare, mangiare. Fa male andare avanti.
In questo momento, tutto per me ha perso significato, ma anche se adesso non lo vedo, so che in questa vita c’è un senso. E se il senso non c’è. Lo cercherò di creare. Perché come mi hai detto tu, quando non so, so come imparare.
Io continuo a vivere e continuo a fare tutto quello che avresti voluto fare.
Per quanto non ti piacesse la scuola, prenderò la maturità anche per te. E poi tutto quanto sarebbe venuto dopo. Farò i viaggi che volevi fare, conoscerò le persone che volevi conoscere, imparerò le lingue che volevi imparare, farò le esperienze che ti mancavano, e realizzerò pure i nostri progetti!
Darò i baci e gli abbracci che ancora dovevi dare. Ai baci e agli abbracci che io ti volevo ancora dare.
Ti amo, per sempre.
Rita
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Fil
Ciao amico mio,
come stai?
Questi ultimi giorni sono stati difficili da affrontare, ma mi hai trasmesso l’energia necessaria per andare avanti, come è tuo solito fare, e te ne sono grato.
Volevo scrivere un paio di righe per farti sentire la mia presenza, indipendentemente da qualsiasi posto fantastico in cui sei andato.
Mi hai insegnato talmente tante cose della vita che non saprei neanche elencarle, e infatti non lo farò.
Voglio solo dire grazie
a te che nel tuo piccolo sei immenso;
a te che balli tutto storto durante le serate;
a te che metti sempre tutto in discussione;
a te che apprezzi le cose semplici della vita, come quelle più complesse;
a te che ti trucchi e ti metti la gonna per andare a scuola;
a te che ami la natura;
a te che rispetti ogni azione o pensiero delle altre persone;
a te che credi nell’umanità e nella gente che ti sta vicina;
a te che sei semplicemente un Sole.
Non smetterò mai di lottare per i miei principi e, per quanto sia possibile, lotterò anche per i tuoi.
Non vedo l’ora di continuare al tuo fianco questo viaggio incredibile chiamato “vita”.
Non vedi quanto splendi?
Ti penso tanto,
Un bacione.
Filippo
Ps: ti porto sempre con me sul retro della mia camicia!
Alvin
Caro Skipper,
Ti parlo a nome di quella che spero sia stata una seconda famiglia, la famiglia Scout Lugano.
Sin da quando eri bambino ne hai fatto parte; sei stato compagno di mille avventure, un’abile guida e un esempio per tanti altri scout. Sei stato un animatore, ma sopra ogni cosa, sei un amico.
Con la tua gioia e sensibilità abbiamo condiviso mille avventure: le passeggiate in montagna, sotto la pioggia, i giochi, le notti in tenda, i discorsi e le serate attorno al fuoco, che come diciamo noi, ha un profumo speciale, e nulla vale più dell’odore di quel fuoco.
Assieme abbiamo vagato per l’Europa, contrattando per comprare occhiali fatiscenti sotto la Tour Eiffel, arrampicandoci sulle statue, ballando con gli artisti di strada. Abbiamo pedalato per le campagne fuori Amsterdam, persi per quei villaggi deserti tutti in mattone, per poi essere sorpresi da un temporale, rifugiarsi sotto una tettoia mangiando pane e maionese.
La tua sensibilità ha sempre toccato il cuore di tutti, e la tua creatività ha reso quelle avventure indimenticabili. E ti ricordo cogliere quei fiori di campo, affascinato dalla loro struttura e dal loro colore.
Ora è giunto il momento di salpare per un nuovo viaggio. Tu che mi hai insegnato a fare i nodi – invano, perché la gassa damante ancora non la so fare – tu che mi hai raccontato l’arte del navigare con passione. Tu che sei un abile marinaio.
Parti per un nuovo viaggio, per un mare infinito e verso l’ignoto. Ma proprio te che sei un abile marinaio, saprai leggere le stelle, ti farai guidare dagli astri, dominerai i venti, controllerai le onde e ti prenderai cura della tua barca.
Noi con amore, ti auguriamo buon viaggio; ti auguriamo di superare ogni incognita, di dominare tutte e burrasche, nella speranza che avrai sempre un vento buono, forte, poderoso e sostenuto a tuo favore.
E mentre ti salutiamo, qui riuniti su questo molo, ti vogliamo dire con forse voce tremolante, ma con tantissimo amore, che ti vogliamo bene. Che nel nostro cuore avrai per sempre uno spazio, ma non solo. E che in questo foulard blu e rosso, tra queste fibre che si intrecciano come le nostre vite, ci sarà sempre uno spazio per te e che questa stoffa, sarà anche parte della tua vela, che ti farà cavalcare le onde e ti terrà compagnia durante questo viaggio.
Con tutto il nostro cuore,
Buon viaggio!
Santi
Scivolo su un suono muto,
Come sospeso sopra un giardino d’inverno
Qualcosa di non detto
Come se il vento non si fermasse mai da me
Come se cercassi sempre una meta che non esiste
Quindi guardo lontano
L’ultimo pasto sarà il mio corpo,
Dopo aver consumato il mondo
Così mi ricorderò di questo,
Delle promesse, e degli auguri incisi,
Così ricorderò dei sapori che mi si sono fusi e gli odori di un albero appassito.
Ma cosa è il vento se non porta profumi?
Se è vuoto e freddo e non balla con te?
Quindi portami lontano,
Portami dove c’è la vita,
Mentre io non muovo un passo
Fammi volare e fammi cantare,
E assieme agli altri porta il mio canto
Fammi respirare,
Così ti sento dentro,
Insieme agli altri
Liberami
E smetterò di seguirti con lo sguardo.
Santiago
Maggio 2024
Ascolta i brani della cerimonia
Abbiamo creato su Spotify due playlist: una con i brani cantati alla chitarra da Marco Belcastro (e 1 uno da Tiziana Vigani, fondatrice di Casa Regina della Pace) e una seconda playlist con una selezione di brani che Santiago ascoltava o cantava spesso, o che cantavamo assieme alla chitarra.
Su Spotify il suo profilo personale è ErSanto.
Santiago era un ragazzo incredibile e idealista, che a 19 anni ha creduto che il mondo attuale non era per lui.
Era molto sensibile, gentile, empatico, grato alla famiglia, amante della natura, dei bambini, del mondo vegetale, e della vita semplice. Un ragazzo molto intelligente, su alcuni fronti proprio un visionario. C’era anche chi diceva che era uno di quelli che poteva davvero aiutare a cambiare il mondo in meglio.
Si sentiva però intrappolato dalle rigide regole di una società eccessivamente competitiva, stressata, conformata, aggressiva, falsa, egoistica e consumistica.
Vedeva il mondo troppo perso e ammalato e non aveva ancora acquisito la maturità o gli strumenti spirituali necessari per sostenere la delusione, o il peso che sentiva, in particolare da parte di un sistema scolastico che trovava pesante, sbagliato, soffocante, poco umano, schiacciante dell'individualità e dei talenti dei ragazzi, e con il quale soffriva molto da quando aveva iniziato il liceo, e non siamo riusciti a trovare un’alternativa di suo piacimento.
Forse non si sentiva abbastanza capito, riconosciuto o amato dal mondo, nonostante tutto l'amore che riceveva da me, da sempre, e da tanti amici e famigliari.
Difendeva la pace, l'uguaglianza e i diritti umani, la semplicità, il rispetto degli altri e della natura. Soffriva per l'egoismo dell'umanità, per l’opportunismo egoico, per la distruzione del pianeta, per la discriminazione, per la situazione geo-politica mondiale, per la mancanza di umanità nel sistema scolastico - tendente a non sviluppare abbastanza i talenti dei ragazzi e a sottomettere, o addirittura chissà, a punire, senza consapevolezza, le anime più ribelli - per la rassegnazione degli altri (giovani e adulti) a un mondo con troppe regole e convenzioni insensate.
E’ mia intenzione lavorare, in modo mirato, tramite un'associazione, iniziando con i giovani che erano a contatto con mio figlio e con persone che hanno subito perdite dolorose, per costruire speranza, consapevolezza, fiducia, unione e gioia di vivere, creando positività da questo tragico evento.
“Dobbiamo vivere il presente, con fiducia nella vita, non importa quanti cieli ci siano crollati addosso.""

"Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: impara a pronunciarlo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza."
Sant’Agostino ci incoraggia a mantenere viva la memoria dei nostri cari con amore e serenità, senza lasciarci sopraffare dalla tristezza. Pronunciare i loro nomi con gioia ci aiuta a sentirli ancora vicini.
Perché lo sono.



